2011
a cura di paolo infossi
Museo del mobile dell’Alta Valle Varaita - Pontechianale CN
Una scultura in movimento
L’allestimento si compone di una decina di sculture-volti in resina epossidica bicomponente.
Il modellato proposto da Clema stabilisce una relazione tra l’immagine plastica e il vissuto di ciascun soggetto rappresentato. Ogni volto appartiene a un individuo preciso, che si riallaccia alla sfera autobiografica dell’artista.
La resina nella sua definizione plastica avvolge e “imprigiona “ i ricordi, i modi d’essere individuali; ma allo stesso tempo fa rivivere l’essenza e il flusso vitale che il tempo inevitabilmente tende a cancellare. Dunque una scultura in movimento, che avvolge lo spettatore al fine di metterlo di fronte alla propria e all’altrui interiorità in una zona che sta tra il pensiero che l’ha concepita e la fisicità che l’ha resa percepibile.
I volti-maschere di Alessia non presentano il pessimismo pirandelliano della vita racchiusa in una forma immobile che genera la disgregazione dell’io; al contrario l’artista saluzzese, propone un tentativo unificante dell’ “io”, che da una condizione incompiuta e provvisoria che non riesce a identificarsi in una identità, si costruisce un’immagine di sé.
Gli effetti prodotti da questi volti sono di malinconia, di gioia, a volte di ironia, poiché l’artista è riuscita con estrema precisione a penetrare nella sfera soggettiva, riproducendo spaccati di vita, consapevole dell’ineluttabilità del tempo che scorre, ma con un incessante e sereno dialogo a tre: con se stessa, con lo spettatore e ogni individuo con se stesso.
Le sculture di Alessia sono semplicemente da guardare per andare oltre l’immagine palese, sono da scoprire , da leggere, sono mappe dove ritrovarsi ancora capaci d’immaginare.
Paolo Infossi