2014
a cura di Giacomo doglio e roberto baravalle
complesso monumentale di S. Francesco, Cuneo
La rassegna vuole indagare e proporre le sperimentazioni di tecniche e materiali, spesso inusuali, impiegati nella produzione artistica contemporanea. Si tratta di “una mostra – come si legge nella presentazione di Roberto Baravalle – vasta, ampia, colorata , multiforme…che vuole dare ragione e fornire esempio dell’ appassionante dialogo tra manualità e pensiero, tra contemplazione delle possibilità del materiale e capacità dell’artista di creare, di piegare, di sottolineare, di accompagnare – talvolta – il materiale stesso o una tecnologia verso un’idea , un progetto… E’ fuori di dubbio che la grande maggioranza dell’arte prodotta nel mondo nel secolo passato e in quello attuale è molto determinata dalla capacità di ascolto delle possibilità poetiche insite nei materiali stessi, con l’impiego di abilità e di saperi che non di rado confinano e dialogano con le risorse delle abilità artigiane, dalle più tradizionali a quelle più moderne insite nelle tecnologie. In questa mostra…vi sono numerosi artisti, ciascuno sacerdote del “suo” materiale, padrone delle varie tecniche correlate all’impiego del materiale stesso ma, ancor più, sacerdote di un modo sacrale di fare arte che comporta e include – ancora – l’applicazione, lo studio, il metodo”.
a cura di Viviana Siviero, Silvana Peira
Associazione Il Fondaco – Bra CN
Stimolano [...] l’interpretazione questi (io li chiamerei così) “ritratti” realizzati da Alessia Clema con il ricorso a una campionatura del bric-à-brac che accompagna e simboleggia l’esistenza moderna della quale si vuole dare conto (a posteriori o in presa diretta? Questo è già un bel punto di discussione).
Il fatto è che Alessia inserisce gli “oggetti testimoniali” in una maschera di resina epossidica (si presume un calco del volto della persona da ritrarre) secondo una procedura che risale all’antichità, certamente, ma che vide anche una propria continuativa e frenetica fortuna in epoche più recenti (diciottesimo e diciannovesimo secolo) quando non v’era personaggio notevole attorno al cui letto di morte non si affannassero pietosi seguaci, parenti ed estimatori a rilevare dai tratti dell’amato volto un calco in gesso che doveva servire per la maschera mortuaria.
[...]
Mortuaria, quindi? Solo in parte, per quanto concerne la parte del calco. Per quanto concerne invece gli oggetti siamo più su un terreno tra l’onirico e l’esistenziale, con non pochi scarti ironici. Risponderei in questo modo al quesito che Giovanni Tesio poneva in cima ad un suo testo che, in passato, parlava già del lavoro di Alessia Clema: maschere funebri o maschere oniriche?
Peraltro, è anche vero che è un mondo intriso di modernità quello che Alessia ci presenta, ma pur sempre involucrato in un manufatto vagamente spettrale...
[...]
...funzione ribadita dalle opere della Clema le cui personae servono a farci riflettere, a sviluppare un’intuizione, a capire vita e destino dei protagonisti che hanno accettato di farsi ritrarre portando all’artista non degli objets trouvés, oggetti d’uso comune che trovano il loro riscatto per il fatto stesso di essere inseriti in un contesto artistico, ma degli oggetti testimoniali essenziali: quelli che debbono contribuire in modo decisivo a farci intuire vita e destino, personalità e preferenze, ragioni dell’intelletto ed esigenze del cuore. Ragione e sentimento.
Roberto Baravalle
8 Sguardi Al Femminile
a cura di Viviana Siviero
Associazione Il Fondaco – Bra CN
Otto sguardi al femminile è il titolo di una collettiva di artiste che trae spunto dall’otto marzo, festa delle donne. La mostra è la prima tappa di un percorso che si svilupperà in Alta Langa e che costituirà la nona edizione della Via del sale, arte contemporanea, dalla Langa al mare.
Sguardi al femminile è un evento culturale in cui otto artiste , di diverse generazioni e con personali linguaggi espressivi, affronteranno l’antica ma sempre attuale questione del femminile, presentandone diverse angolature.
Una pluralità di sguardi attraverso i quali sarà possibile osservare, sentire, sfiorare, immergersi nel mondo delle donne che ruota intorno a un’infinità di storie, di condizioni, di avvenimenti.
Alessia Clema “Volti” I volti-sculture non presentano il pessimismo pirandelliano della vita racchiusa in una forma immobile che genera la disgregazione dell’io; al contrario, propongono un tentativo unificante dell’ “io”, che da una condizione incompiuta e provvisoria , priva di piena identità, si costruisce un’immagine di sé.